I crimini di guerra degli Alleati, History racconta l’altra faccia della liberazione dal nazismo

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Stupri, saccheggi, omicidi, esecuzioni in massa di prigionieri: questa fu l’altra faccia della medaglia della liberazione d’Europa. I soldati Alleati combatterono per la democrazia contro il nazifascismo. Ma anche quelli che la storia ha dipinto giustamente come portatori di pace, si macchiarono in diversi casi di crimini brutali. History (in esclusiva su Sky al canale 407) racconta il lato oscuro della vittoria contro i nazisti nel documentario I crimini di guerra degli Alleati, prodotto dalla ZDF e in onda lunedì 29 agosto alle 21.00.

Durante il conflitto furono numerosi gli atti di violenza degli americani nei confronti dei soldati arresi e catturati. Il generale George Patton invitò le proprie truppe a non avere pietà: “Se catturate un nemico e quello vuole arrendersi, il bastardo deve morire. Fatelo fuori. Bucatelo tra la terza e la quarta costola”. In Sicilia, uno dei teatri delle operazioni militari gestite da Patton, decine di prigionieri italiani e tedeschi vennero fucilati brutalmente. Altri episodi simili o più gravi avvennero in Francia, in Belgio e in Germania. I processi per corte marziale indetti dall’esercito degli Stati Uniti per l’omicidio di prigionieri di guerra furono pochi. Se ne tennero due e non ci fu alcuna condanna.

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Le stesse condizioni dei campi di prigionia erano disumane e violavano i criteri previsti dalle norme internazionali. L’assistenza medica era mediocre, il cibo scarso e l’igiene inesistente.  Secondo le cifre fornite nel documentario, nei campi di prigionia inglesi morirono 21.000 tedeschi, 22.000 in quelli americani e più di 350.000 in quelli sovietici. Gli americani condussero un’indagine sul trattamento dei prigionieri di guerra. Furono coinvolte 75 divisioni nell’indagine. Solo 3 segnalarono violazioni delle norme. Va ricordato però anche un altro dato: furono circa 2 milioni e mezzo i soldati dell’Armata Russa deceduti sotto i nazisti.

Altro aspetto del lato oscuro della vittoria contro il nazifascismo riguarda la violenza nei confronti delle donne. Secondo la storica tedesca Miriam Gebhardt, dal 1944 al 1954 nella Germania occupata sarebbero stati commessi circa 45.000 stupri da parte dei soldati inglesi, 50.000 dalle truppe francesi, 190.000 dagli americani e 430.000 dall’Armata Rossa.

Come disse un soldato americano all’epoca del conflitto: “Il nostro esercito e quello inglese non si fanno mancare saccheggi e stupri. Questo atteggiamento violento non riguarda indistintamente tutte le truppe, ma la percentuale ci è comunque valsa una pessima reputazione: anche noi ora siamo considerati un esercito di stupratori”.

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