Manila Gorio, il calendario 2018 pro trans scatena l’ira dei cattolici.
Manila Gorio ha realizzato un calendario 2018 a favore dei diritti della comunità transgender, ma i giornali cattolici non l’hanno presa bene e sono passati subito all’attacco. L’ex manager dei vip pugliese ha posato in alcune delle località più belle e storiche della Puglia (Monopoli, Polignano a Mare, Turi, Acquaviva delle Fonti e Trani) per attirare l’attenzione della classe politica italiana e sensibilizzare l’opinione pubblica su due temi molto importanti: la lotta contro la transfobia e il riconoscimento dell’uguaglianza dei diritti ai cittadini transgender.
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Con questo calendario 2018, Manila Gorio chiede a gran voce al Parlamento italiano la parità di trattamento in materia di occupazione e condizioni di lavoro, adozioni, bagni pubblici in base alla propria identità di genere e non in base al sesso di nascita, accesso alle forze armate, ecc.
https://www.youtube.com/watch?v=8CJkmdQ7pJY
I giornali cattolici non ci stanno e sono subito passati all’attacco. Il Giornale della famiglia Berlusconi ha osservato con fermezza e durezza: “Per fare lo spot ai trans usano bambini e frati. L’ultima iniziativa dell’Associazione Nazionale Transgender Italia (ANTI) porta il volto, e il fisico, di Manila Gorio che con 12 scatti d’autore realizzati in Puglia provoca, tocca la sensibilità di credenti e cattolici e sembra fare un uso propagandistico di due pargoletti”.
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Il quotidiano cattolico Interris.it ha tuonato contro il calendario 2018 della famosa e popolare transgender pugliese perché le foto sono molto discutibili, parlando di un almanacco choc!
Parole di fuoco e al veleno da un altro giornale cattolico La Nuova Bussola Quotidiana che ha parlato di sacrilegio, profanazione e di chiesa violata per i diritti trans: “Che la chiesa diventi un set fotografico è forse l’ultimo affronto che si può fare al tempio riservato esclusivamente al culto di Dio. Che poi questo set diventi luogo di messa in posa di transessuali vestiti in abiti provocanti è l’attuale frontiera del cattivo gusto e dell’odio che i pasdaran dell’omosessualismo riversano prima di tutto contro Dio e in secondo luogo contro la sensibilità religiosa dei fedeli. Un’immagine rivelatrice che spiega in un solo scatto di come il fumo di Satana sia entrato in Chiesa per distruggere, è la lotta finale evocata da suo Lucia a Caffarra, il matrimonio”.