Cillian Murphy, l’attore conquista la copertina del nuovo numero di GQ

Cillian Murphy, l’attore conquista la copertina del nuovo numero di GQ

Nella nuova storia di copertina pubblicata oggi per il numero di marzo di GQ, Daniel Riley – global director of content development di GQ – ha raggiunto l’attore candidato all’Oscar Cillian Murphy a Dublino per un’ approfondita conversazione sull’evasione dalla “bolla” hollywoodiana, sul perché non guarda i suoi stessi film, sulla realizzazione di Oppenheimer con Christopher Nolan e su molto altro ancora.

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Murphy cerca di fare un film all’anno ed è assolutamente felice di essere “disoccupato” mentre aspetta che gli arrivi il film giusto. «Ho un paio di amici che sono attori, ma la maggior parte di loro non lo sono. La maggior parte delle mie conoscenze non è del settore. Amo restarne fuori. Credo che la ricerca di un attore consista solo nel vivere una c***o di esistenza normale, fare cose quotidiane, avere la possibilità di osservare e appartenere al tanto piacevole flusso dell’umanità. Se non riesci a farlo perché devi passare da un festival cinematografico a un set, a un evento promozionale… voglio dire, questa è la bolla. Non dico che la normalità ti renda migliore o peggiore come attore, ma è un mondo in cui semplicemente non riuscirei a esistere. Trovo sia molto limitante rispetto a quanto puoi sperimentare come essere umano».

Sulla sua crescente fama e sul motivo per cui non vuole fare foto con i fan

«A me sembra sempre che le cose vadano a ondate. Quando Peaky era al suo apice, si sentiva un’energia diversa e andavo in giro un po’ come faccio adesso, finché si stabilizza di nuovo. È una situazione che si presenta a ondate. Nessun film resta al cinema per anni e la gente se ne dimentica. Perciò, le cose vanno così. Tu le affronti e poi tutto torna alla normalità».

Sui fan che si avvicinano? «Oh, non faccio foto. Quando ho iniziato a farlo la mia vita è cambiata. Penso solo sia meglio salutare e fare un po’ di conversazione. Lo dico a molte persone, agli amici attori che rispondono: “Mi sento così a disagio”. Non è necessario avere un archivio fotografico di tutti i posti in cui si è stati durante la giornata».

Nell’autunno del 2021, Christopher Nolan si recò a Murphy in Irlanda con la sceneggiatura del suo nuovo film top secret, stampata su carta rossa «Dovrebbe essere a prova di fotocopia». Ogni precedente sceneggiatura di Nolan gli era stata consegnata da Nolan o da uno dei suoi familiari «Una volta è stata sua madre a consegnarmela, un’altra il fratello che è arrivato e dopo tre ore è ripartito. Un po’ serve a mantenere il segreto sulla storia e un po’ è diventata una sorta di rituale. Hanno sempre fatto così, perché smettere ora? In realtà è una consuetudine che apprezzo molto. Mi si addice».

Negli ultimi anni, Murphy ha lavorato spesso con il risultato che alcuni film sono più riusciti di altri. «Molti non li ho visti. So che Johnny Depp lo dice sempre, ma in realtà è vero. In genere non ho visto quelli di cui ho sentito dire che non sono buoni». Oppenheimer?  «Sì, ho visto Oppenheimer…»

L’intervista completa è disponibile sul numero di GQ in edicola dal 5 marzo e sul sito gq.it

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