Malala vive nella regione pakistana dello Swat, è la più brava della classe e ama i libri. Quando è solo una bambina, la sua vita viene sconvolta improvvisamente. Il paese cade nelle mani dei talebani, estremisti islamici che impongono rigide regole a tutti gli abitanti della valle, pena la morte.
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Da quel momento vengono banditi i canti, i balli e le feste. Le donne non possono più indossare abiti colorati o andare al mercato. Soprattutto, alle ragazze è vietato frequentare la scuola. Malala, però, è molto coraggiosa; suo papà Ziauddin le ha insegnato che contro le ingiustizie si può lottare ed è decisa a ribellarsi per far valere i suoi diritti e riconquistare la libertà.
A undici anni, quindi, decide di usare le uniche armi di cui dispone: la penna e la parola.
Apre un blog tramite il quale fa conoscere al mondo intero il dramma delle bambine dello Swat e rivendica per tutte le donne la necessità di ricevere un’istruzione. La strada che ha intrapreso non è facile e la sua vita viene gravemente messa in pericolo da un terribile attentato sullo scuolabus che la riporta a casa…
Adriana Carranca è una giornalista brasiliana che ha visitato la regione di Swat e il paese di Malala poco dopo il suo attentato. Tutto quello che ha visto e le testimonianze che ha raccolto sono raccontate in questa biografia potente e delicata allo stesso tempo. Un grido di speranza per tutti i ragazzi che credono che i sogni possono davvero cambiare il mondo.