Che cosa accomuna Raffaello e Mozart? Che cosa rende la loro opera così spontanea e insieme così universale? Figli d’arte, allevati all’interno di piccole ma esigenti corti signorili, sono entrambi dotati di una sorprendente attitudine, sostenuta da una memoria formidabile.
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Entrambi appaiono capaci di produrre la propria arte al primo tocco, con totale e invidiabile naturalezza, ed entrambi sono celebri per le avventure d’amore.
Nella breve maturità, si trasferiscono nella rispettiva capitale, per lavorare uno per il papa e l’altro per l’imperatore, e cimentarsi con pari successo nei generi più diversi, da brevi composizioni a opere grandiose e solenni.
Infine, forse per la fiduciosa convinzione nel primato della bellezza, della luce e del perdono universale, nessuno dei due sembra avere percezione dei clamorosi passaggi storici che stanno cambiando il mondo.
In questo libro, il talento dei due giovani ed eterni maestri dialoga attraverso i secoli, lasciando affiorare dalla Storia la loro classicità.
Stefano Zuffi, storico dell’arte, ha pubblicato oltre sessanta volumi di divulgazione, legati soprattutto al periodo rinascimentale e barocco.
Consulente editoriale per la casa editrice Electa (1994-2006), è stato responsabile di alcune collane di successo dedicate alle arti figurative e alla storia dell’architettura, come gli Artbook e I dizionari dell’arte. Tradotte in più lingue, le sue opere sono oggi pubblicate in tutto il mondo.
Tra le tante ricordiamo Grande atlante del Rinascimento (Mondadori Electa), Bella! Italia (Sassi Editore), Le donne che amano sono pericolose (Rizzoli), Nel segno di Caravaggio (Skira), Il mondo dipinto, Le parole dell’arte, Leonardo (tutte edite da Feltrinelli Kids), Antonio Canova. Favole di marmo (24 Ore cultura).
Collabora alla realizzazione di mostre temporanee e cura iniziative per la valorizzazione dei musei milanesi. È responsabile culturale dell’Associazione Amici di Brera e vicepresidente dell’Associazione Amici del Poldi Pezzoli.