La campagna per abbattere il muro del silenzio.
Silenzio, abuso di potere e cyberbullismo sono solo alcuni dei temi più discussi degli ultimi anni in tutto il mondo. La pedofilia, il femminicidio e le violenze fisiche, psicologiche e mentali rappresentano il male assoluto della società contemporanea digitalizzata. Molti politici italiani ed europei fanno campagna elettorale contro i migranti per alimentare quel terribile e nefasto clima di odio, paura e discriminazione razziale. Anche Papa Francesco ha voluto lanciare un messaggio forte e chiaro alla classe politica nel Messaggio per la Giornata della Pace dedicato al tema Migranti e rifugiati: uomini e donne in cerca di pace. “Si è largamente diffusa una retorica che enfatizza i rischi per la sicurezza nazionale o l’onere dell’accoglienza dei nuovi arrivati – ha scritto Papa Bergoglio -, disprezzando così la dignità umana che si deve riconoscere a tutti, in quanto figli di Dio. Quanti fomentano la paura nei confronti dei migranti, magari a fini politici, anziché costruire la pace, seminano violenza, discriminazione razziale e xenofobia“. In realtà anche gli ultimi dati aggiornati e diffusi dalla Polizia sugli omicidi volontari testimoniano che il 73% avvengono tra le mura di casa e nel 56% dei casi l’assassino è il partner o l’ex partner.
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La rassegna fotografica contro il silenzio.
La campagna contro il silenzio e contro ogni tipo di violenza sulle donne è stata curata dal Maiorano Magazine dell’esperto di moda e fashion creator barese Vincenzo Maiorano. Gli scatti sono stati realizzati da Luigi Scaringello per denunciare a tutti i costi e con ogni mezzo a disposizione qualsiasi tipo di abuso di potere, violenza fisica e sessuale, stalking, mobbing, cyberbullismo e pedofilia.
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Bisogna abbattere il muro del silenzio e della paura, e farsi aiutare sempre e comunque, anche quando l’aguzzino è il proprio partner o marito oppure è un rappresentante delle istituzioni. Il primo livello per sconfiggere la violenza è il dialogo con i propri parenti, amici o conoscenti. Il secondo livello è la denuncia alle autorità competenti.