“Il carico da undici”, il primo noir di Patrizia Violi per Salani editore

“Il carico da undici”, il primo noir di Patrizia Violi per Salani editore

Imola, 1979. Lenin Aldrovandi ha molti progetti per il suo futuro, ma nessuno di questi prevede di faticare troppo. Bello come Paul Newman, sta tentando con poca fortuna di entrare nel mondo dello spettacolo. Intanto, per sbarcare il lunario, gestisce il bar di una casa di cura per anziani, dove tra un caffè e un’acqua tonica continua a coltivare i suoi sogni di grandezza. Fin quando un giorno, senza nessuna avvertenza, scompare nel nulla. Che sia fuggito con una delle tante donne che se lo mangiano con gli occhi? O c’entra il fantomatico business che, diceva, presto gli avrebbe spalancato le porte del successo?

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Negli stessi giorni un’altra notizia tiene banco in città: in uno degli angoli più reconditi di una cava di gesso, è stato trovato il corpo senza vita di una ragazza. Ai tavoli dei bar e tra le bancarelle del mercato, subito si scatenano le teorie più fantasiose sull’identità della vittima, su come sia stata uccisa e perché. Spetterà al maresciallo Ponti – che nella quiete della provincia sperava di aver trovato anche la propria – il difficile compito di cercare il bandolo della matassa e capire cosa leghi quell’omicidio con la scomparsa di Lenin Aldrovandi e con i troppi piccoli segreti di un’intera comunità. Raccontando i misteri, i colpi di genio e i sogni infranti della vita di provincia, Patrizia Violi mette in scena le inquietudini di un’Italia che – oggi come allora – per tenere il passo della modernità ricorre alla propria innata, pirotecnica passione per le scorciatoie.

Patrizia Violi, laureata in giurisprudenza, è giornalista culturale e collabora con la Lettura e altre testate del Corriere della Sera, occupandosi di libri, di attualità e di costume. Questo è il suo primo noir.

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