Il successo di Fratelli d’Italia è la vera novità da decifrare nella politica italiana. Smentisce molte profezie politologiche: la fine della distinzione fra destra e sinistra, la fine del bipolarismo, la fine dei partiti organizzati sul territorio, la fine dell’ideologia. FdI presenta un’offerta politico-ideologica organica, sorretta da un’idea forte (non per questo condivisibile) di politica: una politica identitaria, esistenziale, che costringe a pensare problemi spesso rimossi, o la cui soluzione è data per scontata.
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Qual è il progetto politico di FdI? Implica e prefigura una riduzione degli spazi della dialettica politica o è invece, come pretende, la restituzione della democrazia agli italiani, dopo una stagione di governi tecnici e di maggioranze contraddittorie? Per cogliere la natura di FdI è necessario comprenderne la genesi concreta e soprattutto le dinamiche della società contemporanea, dell’economia neoliberale, e le trasformazioni post-democratiche della nostra democrazia. Bisogna chiarire se la destra è una minaccia per il mondo liberaldemocratico in crisi o una promessa di rivitalizzazione, sia pure in chiave conservatrice, o un assecondamento di derive già in atto; bisogna collocare FdI rispetto alla destra europea, ma anche rispetto al fascismo (al neo-fascismo e al post-fascismo), al populismo, al sovranismo e al conservatorismo, analizzandone la politica istituzionale, quella economica, quella culturale e la proiezione internazionale.
Carlo Galli ha insegnato Storia delle dottrine politiche all’Università degli Studi di Bologna e, dal 2013 al 2018, ha fatto parte della Camera dei Deputati. Oltre a svolgere attività scientifica, è opinionista e commentatore politico. Nelle nostre edizioni ha pubblicato La destra al potere (2024).