L’adolescenza è un periodo contrassegnato da comportamenti e spinte inconciliabili che in genitori e adulti suscitano incomprensioni e perplessità. L’adolescenza è un’età paradossale: è una fase di rottura rispetto al passato, eppure gli anni dell’infanzia continuano a condizionare il presente; gli adolescenti sono presi da loro stessi, eppure vivono per l’approvazione dei coetanei; sono più liberi, più indipendenti e più viziati che in passato, eppure dai loro occhi traspare sempre più spesso un malessere indefinibile.
Si è convinti di aver capito quello che succede nella loro testa, ma poi
procedono in un’altra direzione.
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“L’adolescente è come una biglia che corre lungo un crinale di montagna e può andare da una parte o dall’altra” scrive l’autore: la loro realizzazione in una direzione o in un’altra dipende sì da loro, ma in parte anche da noi. In questo libro si dà voce ai ragazzi e alle loro storie, perché la presenza e l’ascolto rimangono fondamentali, così come la pazienza: “Non c’è altra strada che quella di accettare questi contrasti e attendere che col tempo siano loro stessi a scioglierli”.
Massimo Ammaniti, psicoanalista, è professore onorario di Psicopatologia dello sviluppo presso la facoltà di Medicina e Psicologia della “Sapienza” Università di Roma e membro della International Psychoanalytical Association. Nelle nostre edizioni ha curato, fra gli altri il Manuale di psicopatologia dell’infanzia (2001) e il Manuale di psicopatologia dell’adolescenza (2002) e ha pubblicato Maternità e gravidanza (con C. Candelori, M. Pola, R. Tambelli, 1995), La nascita dell’intersoggettività (con V. Gallese, 2014), Adolescenti senza tempo (2018) e Il corpo non dimentica (con P.F. Ferrari, 2020).