Se il trauma è davvero un problema sociale, e lo è, allora la guarigione non può essere una questione esclusivamente privata. Le ferite del trauma non sono soltanto quelle causate da chi commette violenza e sfruttamento: l’agire o il non agire di chi è presente in quel momento – dai complici a chi preferisce non sapere dell’abuso, a chi incolpa le vittime – spesso causa ferite ancora più profonde. Se il trauma ha origine in una fondamentale ingiustizia, la piena guarigione necessita di una riparazione che deve passare da una qualche misura di giustizia.
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In questo libro, Judith Herman ascolta i sopravvissuti e, attraverso le loro idee, prova a immaginare quanto potrebbero essere diversi i nostri sistemi giudiziari se i loro bisogni e desideri venissero davvero presi in considerazione. “Chi sopravvive alla violenza conosce e sente fin nelle ossa verità che molti altri preferirebbero non conoscere” scrive l’autrice. “Il primo passo consiste semplicemente nel chiedere ai sopravvissuti cosa renderebbe le cose giuste, o il più possibile giuste, per loro. Sembra una cosa ragionevole da fare, ma in pratica non viene fatta quasi mai. Ascoltare, quindi, finisce per diventare un atto rivoluzionario”.
Judith L. Herman insegna Psichiatria presso la Harvard Medical School ed è tra i maggiori esperti mondiali in materia di traumi e abusi. Nel 1996 ha ricevuto il Lifetime Achievement Award dalla International Society for Traumatic Stress Studies. Nelle nostre edizioni ha pubblicato Verità e riparazione (2024).