Un romanzo filosofico su fragilità e libertà. Itinerari eccentrici tra presente e passato. Matematica e filosofia per distinguere cause e conseguenze. Ecco le novità che troverete in libreria edite da Raffaello Cortina Editore.
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Telmo Pievani
Finitudine
Lo scrittore Albert Camus non è morto nell’incidente del 4 gennaio 1960. Un suo grande amico, il genetista Jacques Monod, va a trovarlo in ospedale. Stanno scrivendo un libro insieme. Leggono le bozze, ricordano le avventure durante la Resistenza a Parigi. Nel segno del disincanto, prende forma una visione del mondo.
La scienza ha svelato la finitudine di tutte le cose: dell’Universo, della Terra, delle specie, di ognuno di noi. Come trovare un senso all’esistenza accettando la nostra finitezza? Camus e Monod passano in rassegna le possibilità laiche di sfidare la morte. L’investigazione diventa un giallo filosofico. Forse la finitudine non implica nichilismo, ma al contrario solidarietà, rivolta, una vita piena.
In un gioco raffinato di fatti e finzioni, Finitudine è la storia della vera amicizia tra due Premi Nobel, un dialogo avvincente, un libro dentro un libro. Dopo il successo di Imperfezione, Telmo Pievani torna con un testo sorprendente che affronta con poesia un tema filosofico e scientifico che ci tocca tutti.
Gian Piero Piretto
Con illustrazioni di Manuele Fior
Sulle tracce della mitica figura del flaneur, si propone di ripercorrere Berlino a piedi, per sperimentare nuove modalità di deambulazione. Scoprire una città periferica muovendosi senza fretta. Mercati, centri commerciali, cattedrali del consumo di ieri e di oggi in cui verificare come il feticcio merce sia cambiato nel tempo. KaDeWe, EuropaCenter, Bikini Berlin e una serie di mercati etnici per indagare la città multikulti. Poi camminate lungo le strade della storia: Karl-Marx-Allee, Marzahner Promenade, Britz Siedlung, Gropiusstadt a caccia di dettagli, insegne, lampioni, folla o desolazione.
Le stazioni fantasma negli anni della città divisa, la città di Stalin nella ex DDR. Queste e altre spedizioni attraverso l’archeologia industriale, i passati storici e loro tracce, la gente e la vita quotidiana, ricca di cultura da scoprire. In cammino con tappe negli Spaeti o ai mercati. Da Sonneallee al Majakovskij Ring di Pankow, da Victoriastadt al Funkaus Berlin per una birra sulle rive della Spree.
Marco Malvaldi
La domanda perché?, la preferita dai bambini di ogni età, è lo strumento più spontaneo per capire il mondo: l’essere umano cerca in continuazione di separare il corso degli eventi in cause e conseguenze, e di capire se le cause sono a loro volta conseguenze di qualcos’altro. Il che è un’operazione meno semplice di quanto potrebbe sembrare.
Poniamo che, in un grafico, l’andamento nei secoli della concentrazione di CO2 nell’atmosfera e quello della temperatura terrestre mostrino una notevole correlazione. Questo prova che la CO2 è la causa del riscaldamento globale? In realtà, lo stesso grafico può mostrare anche che l’aumentare della temperatura causa l’aumento della concentrazione di CO2 – e la cosa è chimicamente plausibile, la solubilità dei gas in acqua salata diminuisce con la temperatura. Quindi, quale delle due è la causa e quale la conseguenza? In questo caso, la risposta è estremamente difficile. Dunque, siamo davvero in grado di decidere quale sia la causa e quale l’effetto?
La risposta è: non sempre. Ma molto spesso, sì. E cercando di distinguere le due cose, qualcuno sostiene che potremmo arrivare a capire cos’è la coscienza. Se siete curiosi di sapere come, proveremo a capirlo insieme.
Edgar Morin
I ricordi mi vengono incontro
Edgar Morin, nato nel 1921, ha scelto di riunire qui tutti i ricordi riaffiorati alla sua memoria che, a 99 anni, è rimasta intatta e gli permette di dispiegare davanti a noi l’epopea viva e caleidoscopica di un uomo che ha attraversato i grandi eventi del XX secolo e che continua a occuparsi con brio e acume di quanto accade nel nuovo millennio.
Nel libro la grande storia è punteggiata degli episodi di una vita traboccante di viaggi, incontri con persone affascinanti, in cui l’amicizia e l’amore rivestono un ruolo centrale. Edgar Morin è il “filosofo della complessità”. Ma è noto e apprezzato in tutto il mondo, dall’Africa all’Asia all’America Latina, anche per la sua capacità di enunciare pensieri complessi con una semplicità e una piacevolezza uniche.
“Questi ricordi non sono emersi in ordine cronologico, come avviene di solito nelle Memorie. Mi sono venuti incontro a seconda dell’ispirazione e delle circostanze. Interpellandosi reciprocamente, alcuni ne hanno fatto scaturire altri dall’oblio.”
Raffaele Simone
Il software del linguaggio
Il linguaggio umano funziona in virtù di un insieme di meccanismi invisibili paragonabili al software dei computer, in parte uguali per tutte le lingue e in parte specifici di gruppi diversi di lingue. Per un verso, questo software viene acquisito con la crescita, avendo una base biologica; ma per il resto si acquista con l’apprendimento della propria lingua. Questo libro propone un’interpretazione del software del linguaggio mostrando che, sebbene dovuto parzialmente alla storia evolutiva della specie, esso ha la straordinaria proprietà di essere flessibile, perché può essere adattato dal parlante alle esigenze della comunicazione. L’autore illustra alcune forme di questa flessibilità: pur avendo a disposizione un sistema di regole prefissate, il parlante può modificarle mediante alcune tipiche operazioni discorsive. Queste adattano il suo linguaggio alle sue istanze sia comunicative (trasmettere informazione) che pragmatiche (raggiungere scopi sociali) e allo stesso tempo aprono la strada al cambiamento linguistico. Basato su una forte architettura teorica di impronta pragmatica e funzionale, il libro la illustra e esemplifica con una ricca raccolta di dati ed esempi dalle lingue del mondo.
Sergio Tramma
Sulla maleducazione
La maleducazione oggi non è più considerabile come assenza o insufficienza di “buona educazione”. A differenza di quella del passato, non è espressione di subculture definibili devianti, artistiche, antagoniste, ma manifestazione, pur se in forme ed espressioni variegate, di culture anche maggioritarie e socialmente legittimate. Non è lo scarto, la zona d’ombra della “beneducazione”, ha vita e autonomia proprie, costituisce anche uno dei segni della profonda crisi, o del definitivo esaurimento, dei comportamenti e dei vincoli relazionali auspicati dalle “narrazioni” riconducibili al cristianesimo, al marxismo, al liberalismo democratico.
Il libro colloca la maleducazione (le maleducazioni) sul piano che più dovrebbe esserle proprio, quello pedagogico-educativo, per indagarne le forme e le manifestazioni, le cause, i vantaggi e gli svantaggi che procura, i processi che l’hanno generata, le esperienze che inducono le persone a essere maleducate.