Il libro manifesto del grande scrittore e filosofo recentemente scomparso.
Prefazione di Edoardo Boncinelli
Uno spettro si aggira per l’Europa: il relativismo, cioè il dogma che non c’è nessun dogma. Molti ne hanno paura ma chi vuole combatterlo non dovrebbe conoscerlo meglio? Dichiarare che esso comporta una più o meno quieta accettazione di qualsiasi teoria o costellazione di valori significa restare alla superficie delle cose.
Come riconoscono i suoi più intelligenti avversari, il relativismo ha una componente fattuale: teorie, metodi e pratiche si sono rivelati efficaci in ambiti circoscritti. Ciò significa che teorie, metodi e pratiche vadano posti tutti sullo stesso piano? Nient’affatto. Piuttosto, là dove abbiamo buone ragioni per credere nella verità di una teoria, non possiamo escludere in linea di principio che si possano trovare argomenti per teorie rivali. È da tale possibilità che le nostre idee traggono forza e consistenza.
L’autore
Giulio Giorello (1945-2020) è stato docente di Filosofia della scienza all’Università degli Studi di Milano e ha collaborato per anni con il Corriere della Sera. Nelle nostre edizioni ha pubblicato, tra gli altri, Prometeo, Ulisse, Gilgameš. Figure del mito (2004).