Il giovane John Grant insegna in una scuola sperduta nell’immenso outback australiano. Durante le roventi vacanze natalizie si ritrova a passare per la piccola città mineraria di Bundanyabba – per gli abitanti Yabba. Dovrebbe rimanerci solo una notte prima di ripartire verso Sidney – la costa, il mare, l’amore, la civiltà – ma senza neppure accorgersene si risveglia intrappolato in un vortice diabolico, fatto di ombre, di sguardi, di profonda, onnipresente minaccia. Dopo poche ore, del ragazzo colto, borghese, metropolitano, dissolto in fiumi di birra e nelle spire del gioco, non è rimasto nulla. Ora c’è un uomo sporco e logoro, gli occhi rossi e l’alito pesante, appoggiato all’albero di un parchetto riarso con in mano un fucile. La sua discesa nell’abisso è repentina e irreversibile, sottile come una scelta, inevitabile come la tremenda calura in questo angolo d’inferno perso nel nulla. E della possibilità di risalire non ci sono certezze. |
Nato a Sidney nel 1929, Kenneth Cook è stato giornalista, scrittore, attivista politico, entomologo. Dopo essersi candidato alle elezioni federali e aver aperto una fattoria di farfalle, ha trovato il successo con una serie di storie comiche sul bush, tra cui Killer Koala. Ha scritto ventun libri, oltre a sceneggiature per la radio e la tv. È morto nel 1987. A Wake in Fright, uscito in Australia nel 1961, si è ispirato l’omonimo film, diventato un cult e riscoperto recentemente da Martin Scorsese. |