“Stefano era stato a cena qui, (poi) era uscito, doveva incontrare un amico. Verso l’una, l’una e un quarto (di notte, ndr) una citofonata. ‘Mamma apri’, era Stefano… Lì per lì ho detto ‘strano, Stefano ha le chiavi’. Vado ad aprire la porta e vedo Stefano insieme a 3 ragazzi. Dico ‘saranno amici suoi’, invece immediatamente loro dicono ‘Carabinieri’ e subito dopo salgono altri due Carabinieri, in divisa, con la cagnolina di Stefano. Entrano… ‘Signora (dov’è, ndr) la stanza di Stefano?’ vengono qui e dicono ‘dobbiamo fare la perquisizione’. Là mi è crollato il mondo addosso. Sveglio immediatamente lui (il marito, ndr), dicono ‘Signora no, tranquilla, non è niente di grave, adesso le spieghiamo tutto’ e Stefano, mi ricordo, si mise seduto là su quel divano, con la cagnolina ai piedi e mi diceva ‘mamma stai tranquilla che non è niente’. Hanno perquisito, non hanno trovato assolutamente niente, poi l’hanno portato via in manette. Loro dicevano sempre ‘signora non si preoccupi, non è niente, domani Stefano torna a casa’. Quella è stata l’ultima volta che io ho visto mio figlio”.
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