Scende campo perfino l’ONU contro la disgrazia dei mari inquinati da plastiche buttate dall’uomo con la campagna #CleanSeas per cercare di allarmare ma anche sensibilizzare il mondo verso questo problema che ormai è diventata una piaga che si riversa inevitabilmente anche sulla vita di tutti noi oltre a distruggere interi ecosistemi marini. Gli ecosistemi oceanici sono minacciati soprattutto dalle microplastiche utilizzate in ambito cosmetico e dall’eccessivo impiego di oggetti usa e getta, come buste o bottiglie.
Minaccia per ambiente e salute.
L’iniziativa ambientalista si rivolge a governi, industrie e consumatori, ricordando che l’inquinamento marino minaccia anche la salute dell’uomo, visto che le microplastiche che entrano nella catena alimentare finiscono pure nei nostri piatti. Le Nazioni Unite puntano a innescare una trasformazione sostenibile in ogni settore: dalle abitudini delle persone a standard e politiche per ridurre la spazzatura.
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Impegno per mari più puliti.
Alla campagna hanno già aderito dieci Paesi: Belgio, Costa Rica, Francia, Grenada, Indonesia, Norvegia, Panama, Saint Lucia, Sierra Leone e Uruguay. Tra gli impegni presi, spicca quello dell’Indonesia di ridurre del 70% la spazzatura marina entro il 2025 e l’introduzione entro l’anno di una tassa sui sacchetti di plastica da parte dell’Uruguay.