Ha incarnato la speranza e la voce dell’Africa. Ha ispirato artisti e musicisti di tutto il mondo e ha tramandato alle nuove generazione un messaggio politico universale e senza tempo contro il razzismo e la miseria e per la giustizia e la pace. Per la serata #Mama Africa, mercoledì 19 ottobre Sky Arte HD (canale 120 e 400 di Sky) propone in prima visione alle 21.15 “Mama Africa – The Story of Miriam Makeba”, il documentario diretto dal cineasta finlandese Mika Kaurismäki, fratello di Aki Kaurismäki, sulla celebre cantante sudafricana.
Nata a Johannesburg il 4 marzo del 1932 Miriam Makeba iniziò a cantare a livello professionale negli anni Cinquanta con il gruppo Manhattan Brothers per poi fondare una propria band, The Skylarks. Nel 1959 fu costretta all’esilio dal governo di Pretoria dopo aver partecipato al documentario anti-apartheid Come Back, Africa. Si trasferì così a Londra dove conobbe Harry Belafonte che la aiutò ad andare negli Stati Uniti e farsi conoscere come artista e dove incise molti dei suoi brani di maggior successo, primo tra tutti Pata Pata. Nel 1968 in seguito al suo matrimonio con l’attivista per i diritti civili Stokely Carmichael, che generò tante controversie e la mise nel mirino dell’FBI, dovette trasferirsi in Guinea. Tre anni dopo un tour mondiale dove dava l’addio alle scene, Miriam Makeba morì nel 2008 per un attacco cardiaco a Castel Volturno dove si era esibita in un concerto contro la camorra dedicato allo scrittore Roberto Saviano.
[adsense]
Il documentario di Kaurismäki segue Miriam Makeba lungo il suo intenso percorso artistico e umano durato più cinquant’anni attraverso filmati rari e numerose interviste. Amici, parenti, collaboratori, artisti o semplici testimoni raccontano di lei davanti alle telecamere per un omaggio sublime e commovente.
“Per me che sono cresciuto nell’isolamento della Finlandia – ha dichiarato il regista – la voce straordinaria di Miriam Makeba ha rappresentato qualcosa di completamente nuovo. La sua – ha proseguito – è stata la voce della libertà e ha toccato tutte le generazioni. Il film non racconta solo la storia di Miriam Makeba, ma anche quella del Sudafrica del presente, facendo conoscere dei giovani artisti che all’epoca in cui Makeba era in esilio non erano ancora nati ma che oggi si ispirano profondamente a lei e alla sua arte.