Il mercato del lavoro continua a mettere in difficoltà i giovani. La disoccupazione, specialmente per gli under 30, rimane molto alta ma, allo stesso tempo, si presentano nuove opportunità in lavori di “nuova concezione”, spesso legati a internet o alle nuove tecnologie.
Mentre in passato l’obiettivi di molti ragazzi era quello di ottenere il classico “posto fisso“, oggi sono in molti ad essere più propensi ad una carriera in proprio, magari come lavoratori freelance. Quest’ultima soluzione, infatti, permette di avere maggiore flessibilità rispetto al lavoro come dipendente e di ricoprire maggiori ruoli.
Ovviamente entrambe le soluzioni offrono pro e contro. Cerchiamo di analizzarle insieme.
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Lavorare come freelance
Il lavoro come freelance è, come abbiamo già detto, molto più flessibile. Un giovane può sviluppare dele competenze verticali e ricoprire, all’interno dello stesso ambito lavorativo, diversi ruoli. Inoltre la tassazione per i giovani sotto i 35 anni di età, è molto agevolata.
Ovviamente non sono tutte rose e fiori. Lavorare come freelance significa essere autonomi, doversi trovare clienti e lavoro e saper gestire al meglio il proprio tempo. Oltre ad avere dimestichezza con il proprio lavoro bisogna, anche, saper gestire un portfoglio clienti, fatturazione e tutti gli altri adempimenti obbligatori per legge.
Sul web esistono diverse guide che spiegano come diventare freelance di successo. Quello che è certo è che si tratta di una strada molto interessante ma che non si adatta a chi non ha spirito di iniziativa, inventiva e caparbietà che sono indispensabili per lavorare in proprio oggi.
Lavorare come dipendenti
Sicuramente è stata, per anni, la strada più interessante. Specialmente quei ragazzi che avevano la fortuna di lavorare per le grandi aziende sapevano di avere un lavoro quasi assicurato per gli anni a venire. Oggi le condizioni sono cambiate, i contratti a tempo indeterminato sono quasi un miraggio e, anche quando ci sono, si ha la consapevolezza che l’azienda può decidere in qualsiasi momento di ridurre il personale.
Ovviamente, come per il discorso relativo ai freelance, anche per i lavoratori dipendenti ci sono molti pro. In particolare lavorare a contatto con altre persone è, sicuramente, un forte stimolo per la crescita personale. Non a caso alcuni dei migliori professionisti di oggi sono stati, ieri, degli ottimi dipendenti.
In conclusione possiamo dire che qualsiasi sia la strada scelta oggi bisogna essere flessibili e avere delle competenze trasversali che permettano di poter cambiare lavoro in tempi rapidi per potersi adeguare ad un mercato del lavoro sempre più dinamico.
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